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| I PRECEDENTI
In principio fu la bolognese Luana Ercolessi: nell'81, per entrare nell'Associazione arbitri (Aia), si rivolse anche alla magistratura, ma nisba. La sua non fu però una battaglia inutile, tanto che dieci anni fa l'Aia aprì finalmente le sue porte alle donne. Con risultati però modesti, visto che di carriera i "fischietti rosa" ne fanno proprio pochina: la punta è oggi la fiorentina Cristina Cini, che fa la guardalinee in serie C. Un caso? No di certo, secondo Carolina Morace, la passionaria del calcio al femminile: "E' vero, c'è un'evoluzione culturale, ma in Italia bisognerà attendere un po' prima di vedere una donna arbitrare. Del resto, le raccomandazioni delle donne sono sempre molto più lente di quelle degli uomini".
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