| Campionati-caos, club a rischio Per 20 è una corsa contro il tempo
Saranno campionati falcidiati dalle penalizzazioni in classifica, dalla serie A sino all'ex C-2 (che ora si chiama Seconda Divisione). Lo avevamo già preannunciato (vedi Spy Calcio del 5 luglio) ma ora il quadro si sta facendo sempre più chiaro. Vediamolo. Ci sono club che rischiano di partire penalizzati perché coinvolti in casi di (presunto) illecito sportivo: si tratta di Atalanta (serie A) e Livorno (serie B). I calciatori delle due squadre sono stati sfortunati: uno 007 della procura federale ha sentito tutto mentre litigavano. Pare proprio che Balleri e c. siano spacciati: i calciatori rischiano sino a 5 anni, meno forse col patteggiamento.
I due club, coinvolti per responsabilità oggettiva, rischiano sino a 5 punti da scontare nei prossimi campionati. Difficile, improbabile, che venga stravolta la classifica dei campionati appena conclusi. E presto dovrebbe esserci un altro deferimento per il caso Potenza-Salernitana: il superprocuratore Stefano Palazzi, soprannominato "pie veloce"..., deve solo firmare gli atti: ma siccome vuole fare tutto lui, ecco che la giustizia sportiva viaggia a velocità ridotta e forse vuole fare concorrenza a quella ordinaria. Anche Potenza e Salernitana, stando agli atti, rischierebbero una penalizzazione: ci sarebbero stati contatti proibiti fra giocatori. Poi, c'è il gruppo di società che al momento non sono state nemmeno iscritte ai relativi campionati dalla Covisoc: una volta fallirono anche Napoli e Fiorentina, ora si tratta di club meno prestigiosi ma che hanno avuto anche un passato in serie A, e abbastanza recente. Vedi il Messina della famiglia Franza: ora è in B ma ha grosse difficoltà di iscrizione. Non dovesse farcela, ripartirebbe, il base al nuovo Lodo Petrucci, da due categorie sotto, cioè dalle ex C-2 (ora Seconda Divisione). Sempre che trovi un compratore. E pensare che sino a poco fa il Messina faceva i derby col Palermo. In B in crisi anche il Treviso: ha un debito Iva di circa 4 milioni. Il presidente Setten sta cercando una rateizzazione con l'Agenzia delle Entrate: probabile che parta con una penalizzazione in classifica. I ripescaggi: favorito l'Avellino, se però risolve i suoi problemi di iscrizione, poi Cesena e Cremonese. In prima divisione (ex C-1) in posizione critica Spezia e Lucchese: per lo Spezia si erano mossi anche i tifosi, ora si spera in qualche petroliere magari amico di Moratti. In posizione risolvibile invece la Massese, l'Avellino (già citato) e il Potenza (illecito presunto a parte). Quasi fuori dalle secche Verona, Juve Stabia, Venezia e Pescara. In seconda divisione spacciati Martina e Castelnuovo Garfagnana che non avrebbero nemmeno formalizzato l'iscrizione. In posizione molto difficile Teramo e Torres. Nuorese e Scafatese dovrebbero farcela. Il Manfredonia si è messo in regola. Le società hanno tempo sino al 15 per fare ricorso alla Covisoc. La decisione finale la prenderà il consiglio federale della Figc, il 18 di luglio.
Paparesta e Bertini alla ricerca delle carte (proibite)
Non si arrendono: Gianluca Paparesta e Paolo Bertini, ex arbitri internazionali, sono stati fatti fuori ma non ci stanno. E studiano, insieme con i loro avvocati, le contromosse (legali). Gianluigi Pellegrino, avvocato e figlio d'arte, ha chiesto già all'Aia le carte delle dismissioni: la decisione cioè escludere Paparesta dai ranghi per motivi tecnici, pur non avendo mai arbitrato lo scorso anno. Una volta avute, Pellegrino deciderà come muoversi. Gussoni comunque si sente forte e si era cautelato con i legali della Figc. Lo stesso sta facendo Bertini, ex arbitro di Arezzo che il 22 luglio si presenterà davanti alla Disciplinare: ha chiesto, tramite il suo legale Messeri, la documentazione del patteggiamento di Paparesta (padre e figlio), della Juve e del Messina. Il motivo? Bertini è coinvolto nello stesso procedimento, quello per le Sim di Moggi, e vuole sapere come si è arrivati al patteggiamento (venti mesi per Paparesta padre, non poco...). Ma la documentazione, almeno per ora, gli è stata negata: "Con una motivazione che non posso certo accettare. Mi è chiesto il motivo per cui chiedo quelle carte: ma come, è stesso procedimento... E' ovvio che mi riguardano, che mi interessano. Non solo, è stato detto che non possono farmele avere per motivi di riservatezza: assurdo, io non mi arrendo". Il 22 Bertini darà battaglia. Intanto è stato respinto il ricorso di Pieri.
(12 luglio 2008)
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