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| CIVIS è un tranquillo avvocato milanese. Che la domenica vola in Inghilterra per fare a botte accanto agli hooligan più duri: "Cerco l'adrenalina che non trovo più negli stadi italiani"
Domenica di Santo Stefano,sei e mezzo del mattino. A Linate una pioggia sottile e sporca taglia il buio. Una voce, al gate B27, annuncia l'imbarco del volo AZ226 Alitalia, destinazione Londra. Tra i passeggeri c'è un guerriero da stadio. Un hooligan da esportazione. È un avvocato-ultrà («Civilista. Penalista sarebbe troppo...») con la passione della violenza. «Violenza pura», dice. Del teppista insospettabile sappiamo poche cose. E poche da ora in poi dovremo saperne. Sappiamo che si chiama CIVIS, che ha 34 anni, che lavora in un importante studio legale nella city milanese, che ha una fidanzata e che nello stadio che frequenta abitualmente in Italia non potrebbe più mettere piede: «Ho ricevuto una diffida, altre me ne sono arrivate in passato. Ma alla partita ci vado lo stesso». CIVIS si sente un soldato in servizio permanente nelle guerriglie urbane della domenica. Tra 40 minuti volerà a Londra per scontrarsi con altri hools. Per picchiare o essere picchiato. O tutte e due le cose assieme. L'occasione è la partita Millwall-Ipswich Town, First Division, la nostra serie B, ribattezzata per motivi commerciali Coca Cola Championship. «Ma della partita non me ne frega niente. Né dei cori né delle coreografie. Mi interessano solo gli scontri. In Inghilterra ci si picchia ancora di brutto. Non più dentro lo stadio, lì è impossibile. Ma nei pub, nelle stradine isolate. Là c'è gente con le palle: si mettono d'accordo prima, poi si menano. Non come da noi, dove si fanno un sacco di sceneggiate e i ragazzini lanciano le monetine contro la polizia perché hanno paura di affrontare i nemici». Nel gruppo ultrà al quale appartiene, tra i più turbolenti del nostro Paese, come i "soldati" più carismatici CIVIS ha un nome di battaglia: "SOLANGE".
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